Gucci è pronta per un’altra reinvenzione da manuale? Il tempo ce lo dirà, ma quasi una settimana fa Gucci e la società madre Kering hanno scosso l’industria a sorpresa, nominando Sabato De Sarno nuovo direttore creativo del marchio italiano.
Quello che si sa è che la sua prima sfilata per il marchio sarà presentata a settembre.
Oggi il suo nome potrebbe non dire niente ai più, ma nel cerchio della moda ha un senso, un significato. Fuori da ogni probabilità che voleva un nome conosciuto a capo di Gucci, Sabato è uno che è sempre stato dietro le quinte ma che ora è pronto a prendere il volo.
Cresciuto a Napoli e residente a Roma, ha iniziato la sua carriera in Prada nel 2005 per poi andare da Dolce arrivando nel 2009 a diventare il braccio destro di Pier Paolo Piccioli di Valentino, ricoprendo ruoli di grande responsabilità, diventando direttore moda supervisionando le collezioni uomo e donna.
Chi lo conosce dice che Sarno “ha una grande esperienza nell’abbigliamento uomo e una profonda conoscenza della maglieria. Sabato ha una mano molto dettagliata e precisa, e non è un fashionista.
È molto concreto ed è anche molto attento alle questioni commerciali. È equilibrato e tenace, molto determinato e con procedure di lavoro molto chiare e strutturate” mentre altri dicono che nonostante l’infinito talento sia anche molto simpatico, il che segnerebbe un’altra novità dal momento che molti designer hanno la nomea di essere dei veri e propri pain in the ass.
Con la scelta di De Sarno, sembra che Gucci voglia cambiare radicalmente tutto. La notizia probabilmente sta già facendo tremare l’ufficio design e mi chiedo se questa sia solo una fase di transizione.
Questa era la teoria di diverse fonti, che si sono interrogate sulla portata di De Sarno, in un marchio che l’anno scorso ha raggiunto un fatturato di 9,73 miliardi di euro.
È noto a tutti che François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering, voglia legare ancor di più il significato di lusso a Gucci.
Secondo alcune fonti Pinault sta prendendo in considerazione un’organizzazione più strutturata con a capo un direttore creativo che non per forza sia una star altresì il direttore creativo supervisionerebbe i designer chiave che supervisionano le diverse categorie, dalla bellezza, alla moda, alla gioielleria.
Al contrario di quello che faceva Michele oggi un singolo designer al comando non è più considerato valido per l’ulteriore crescita di Gucci.
Tornando a Sabato si dice che la sua esperienza nell’abbigliamento maschile sia perfettamente in linea con Gucci che vuole apportare cambiamenti significativi nella sua visione maschile. Ora non so se lo sapete ma si deve a lui l’idea del logo VLTN e il suo conseguente successo. Questo vuoldire che De Sarno è in grado di creare desiderio per il marchio, ma ma non è ignaro al marketing”,
Alcune fonti di mercato affermano che l’amministratore delegato di Gucci Marco Bizzarri “dimostra che è molto abile nel trovare talenti e nel capire il potenziale delle persone.
Se non avessi conosciuto Sabato, avrei detto che una scelta così coraggiosa fosse un suicidio, ma conoscendolo molto bene, credono che questa sia un’altra mossa vincente di Bizzarri. Sabato ha una visione globale.
Un direttore creativo non si limita a disegnare le collezioni, ma deve avere una visione su molti livelli, essere un buon pianificatore, molto creativo e molto organizzato e Sabato è tutto questo”.
Nel 2015, Bizzarri ha notoriamente promosso Michele, che come De Sarno non era conosciuto fuori dal settore, reinventando Gucci con il suo spirito gender-fluid, inclusivo e romantico.
Era entrato a far parte dello studio di design di Gucci nel 2002 dopo un periodo come designer senior di accessori presso Fendi. Il suo predecessore, Frida Giannini, lo ha portato da Gucci nominandolo suo collaboratore nel 2011.
Nel 2014, ha assunto l’ulteriore responsabilità di direttore creativo di Richard Ginori, il marchio di porcellana acquisito da Gucci nel 2013.
Gli analisti di Bernstein si sono detti rassicurati, dal momento che un nuovo direttore creativo è “un ingrediente chiave per far funzionare il brand”. Secondo i loro contatti nel settore, hanno scritto che si ritiene che De Sarno abbia “la personalità, l’ambizione e la grinta necessarie per ricoprire il suo nuovo e prestigioso ruolo”. Gli occhi del saranno puntati su di lui per vedere se ha anche il genio creativo richiesto”.
Sabato De Sarno dovrà sopportare la pressione e trovare il coraggio di esprimere una visione convincente di ciò che Gucci può essere”.
Il rapporto, tuttavia, esorta De Sarno a essere coraggioso e di avere un punto di vista forte, affermando che “portare Gucci al centro della scena e renderlo più atemporale attirando i consumatori globali nei suoi negozi.
Gucci deve essere sopra le righe per prosperare, come le zebre devono correre. Le zebre che si convincono di potersi trasformare in leoni e si comportano come tali non avranno un futuro brillante.
Detto più chiaramente, un Gucci annacquato come è stato percepito a Milano durante la recente settimana della moda maschile, con giudizi assolutamente negativi da parte dei media e del settore – continuerebbe a perdere quota e non contribuirebbe a sbloccare una migliore valutazione delle azioni Kering”.
Non penso molto al fatto che Valentino non sia stato al top della forma negli ultimi tempi. Giudicare Sabato De Sarno in base al suo percorso da Valentino sarebbe altrettanto accurato quanto giudicare Alessandro Michele sulle fortune dell’allora Gucci.
Come accennavo sopra De Sarno ha lavorato nel team di Piccioli, così come Michele lavorava nel team di Frida Giannini.
Noblesse oblige, è il capo del reparto creativo che ha la responsabilità e decide le cose da fare. Vedremo se Sabato De Sarno sarà in grado di farlo”.